La Settimana Santa tra tamburi, diavoli e la Madonna che scappa

Il rituale reso presente

Al centro delle celebrazioni pasquali c’è la Settimana Santa, compresa tra la Domenica delle Palme e la Domenica della Resurrezione. Queste foto raccontano alcune processioni particolari che si svolgono in Europa. Maschere di Diavoli, boia incappucciati e corse con le statue sono solo alcune delle antiche e strane usanze che coinvolgono le popolazioni di centinaia di borghi.
Tutti i rituali hanno la capacità di svolgersi adesso, in questo istante. Il tempo che vide l’evento commemorato o ripetuto dal rituale è reso presente, «ripresentato», potremmo dire, per quanto sia immaginato remoto nel tempo. La passione di Cristo, la sua morte e risurrezione non sono soltanto commemorati durante la Settimana Santa, avvengono realmente allora sotto gli occhi dei fedeli. E un vero cristiano deve sentirsi contemporaneo di tali eventi transistorici poiché il tempo teofanico, ripetendosi, gli diviene presente.
Mircea Eliade, Trattato di storia delle religioni.
La Sardegna è stata dominata per molto tempo dagli Aragonesi e la cultura della regione è stata contaminata dagli spagnoli. Non a caso Iglesias è una città Sud Occidentale della Sardegna e il suo nome in spagnolo vuol dire “Chiese”. Le celebrazioni pasquali in questa città sono molto sentite e lo stile con il quale vengono celebrate richiama quello della Semana Santa spagnola.
Protagonista della Processione del Martedì Santo è l’Arciconfraternita del Santo Monte che, oltre ad assistere i bisognosi, si occupa principalmente dei riti della Settimana Santa. I confratelli, anche chiamati Germani (dallo spagnolo Hermanos), indossano un abito bianco inamidato e ornato di fiocchi neri, sfilano inoltre con sa visiera (il cappuccio) che copre il viso.
 
 
Durante la Settimana Santa di Braga i(Portogallo) migliaia di persone scendono nelle strade per trasportare altari, fiori e croci. Braga è uno dei primi centri di propagazione cristiana della penisola iberica e il sentimento religioso è molto diffuso. In ogni angolo della città vengono raffigurati episodi biblici tanto che il Mercoledì Santo si svolge il Cortejo Biblico.
Il Sabato santo a Canosa di Puglia si svolge la Processione della Desolata. Circa duecentocinquanta donne, coperte da un velo nero sul capo, intonano a squarciagola l’inno alla Desolata, canto popolare molto comune nell’Italia meridionale, una lode alla Madonna e alla sua forza di fronte alla sofferenza.
In Abruzzo c’è una Madonna che scappa! A Sulmona, ogni anno, la Madonna piange il suo figlio morto, ma lungo la strada, disposti su due lati ci sono gli apostoli Pietro e Giovanni che le danno l’annuncio: Cristo è risorto! La statua della madonna perde il velo nero e cupo e veste il verde della primavera e della speranza, in mano non ha più un fazzoletto bianco per piangere ma una rosa rosso fuoco, viene così trasportata in una gioiosa corsa di fronte alla statua del Cristo pronta a ricongiungersi a lui.
A partecipare alla Settimana Santa di Granada sono 32 diverse confraternite, ognuna con il suo abito, le sue insegne. Il Giovedì Santo è il giorno del Cristo del silenzio dove le confraternite si incontrano, spengono i ceri e cadenzano il silenzio con il rullare dei tamburi.
La pasqua a Prizzi ha un sapore di folclore e di primavera. I riti che si svolgono durante le celebrazioni pasquali ricordano le processioni dedicate alla fertilità e al sole. Fin dalla mattina due diavoli vestiti di rosso e la morte, vestita di giallo, si aggirano per il paese provocando guai e intrattenendo i passanti con scherzi e balli.
Il culmine della manifestazione si tocca di pomeriggio. I diavoli cercano di impedire l’incontro tra la statua del Cristo e della Madonna. Intervengono però gli angeli che consentono alle due statue di unirsi. Questa scena di scontro e incontro implica movenze ritmiche che danno vita al ballo dei diavoli.
Secondo il Vangelo di  Giovanni, il Santo Sepolcro di Gerusalemme oltre a essere il luogo dove venne deposto il corpo di Cristo è anche il luogo dove venne crocifisso. Quale posto può incarnare al meglio lo spirito pasquale se non il Gòlgota?
Ad accendere i cuori dei fedeli è il Patriarca greco ortodosso che ogni anno dà vita al miracolo del fuoco sacro. Un accensione prodigiosa avviene sulla sua torcia, la fiamma viene poi passata di persona in persona e così, centinaia di fedeli, illuminano le tenebre all’interno del Santo Sepolcro.
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