Stella d’Oriente. Il racconto della giornata

Quale modo migliore per prepararci al Natale se non tornando alle origini. Guardando a Oriente, lì dove nasce il Cristianesimo, in comunione con i fedeli che si preparano come ogni anno, nelle terre sante del Levante, in Siria, Iraq, Libano, Giordania, Palestina, a celebrare, la nascita di Gesù Cristo. Per questo motivo, nella città eterna, l’associazione Radici nel Mondo e la Fondazione SOS Cristiani d’Oriente, hanno deciso di organizzare domenica 22 dicembre 2019 nella Basilica di Santa Maria in Cosmedin – affidata al Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente, di Alessandria e di Gerusalemme – un’intera mattinata per pregare e riportare l’attenzione verso i depositari di una tradizione millenaria, custodi di un patrimonio culturale luminoso, che nella fede e nella sacrificio, continuano a portare la nostra tradizione religiosa.

Un’occasione per tutti noi di scoprire e vivere la liturgia greco melchita cattolica insieme a Padre Chihade Abboud, siriano, di Damasco, che dopo aver celebrato la messa ha raccontato le sue esperienze durante questi lunghi anni di guerra. “Sono stati momenti difficili, abbiamo rischiato di morire più volte, ma dovevamo resistere, per onorare la comunità ma soprattutto i nostri martiri”, ha detto.

Andrea Moi, vicepresidente dell’Associazione Radici nel mondo, il quale ha fortemente voluto questa iniziativa, ha poi sottolineato l’importanza di un luogo come la Basilica di Santa Maria in Cosmedin, definita durante il suo intervento “un vero e proprio gioiello medievale che posa le sue pietre sui resti dell’antico Tempio di Ercole”.

Infine Sebastiano Caputo, presidente della Fondazione SOS Cristiani d’Oriente, dopo aver raccontato brevemente le missioni umanitarie nel Vicino e Medio Oriente, e il lavoro svolto dai volontari sul campo (tra i presenti Alessandro e Nicola partiti in Siria e Giacomo in Libano), ha spiegato “come la salvezza dell’Occidente passa per l’Oriente” chiedendo espressamente alle comunità cristiane orientali “di pregare per la nostra civiltà che si sta perdendo per strada”.

Ringraziamo tutti i presenti, non solo per la loro partecipazione, ma anche per il loro prezioso contributo economico. Sono piccoli gesti come questi a darci la forza e il coraggio di andare avanti. Con la promessa di rivederci in questo 2020.

 

 

 

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