Abbiamo deciso di fermarci. Il Natale non può e non deve essere solo la corsa ai regali, la frenesia della cena della vigilia, del pranzo del 25. Il Natale deve tornare a essere un momento importante, di raccoglimento e solidarietà.
Per noi, che abbiamo fatto della tutela delle Radici, il nostro punto chiave, celebrare il Natale è fondamentale e quest’anno abbiamo deciso di celebrarlo così…
Al termine della celebrazione della messa in rito greco melkita, avremo l’opportunità di conoscere la storia, passata e presente dei cristiani d’Oriente.
Essi rappresentano il lascito di antiche comunità custodi di un patrimonio, storico e religioso millenario. Pensiamo alla città di Maalula, dove si parla ancora l’aramaico (l’antica lingua di Cristo) e alle tante località siriane che oggi subiscono sulla propria pelle una guerra di destabilizzazione che sembra non avere fine.
La furia distruttrice di DAESH e delle altre sigle terroristiche ha portato enormi danni a Maalula come a Mosul, in Iraq, dove viveva una numerosissima comunità di cristiani. In Libano, in Egitto, in Pakistan e in tanti altri stati del vicino e del lontano oriente continuano a esistere comunità di cristiani che vivono in pericolo.
Noi abbiamo il dovere di non dimenticarci di loro perché queste Comunità incarnano il valore delle Radici, un valore che nel tempo dello sgretolamento globale, diventa sempre più prezioso.
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